venerdì 16 dicembre 2011

LA METALLURGIA DEL BRONZO NELL'EUROPA PREISTORICA

L'attività mineraria.

Il bronzo, lega di rame e di stagno, cominciò a diffondersi in Europa poco dopo il 2000 a. C. In alcune regioni già da millecinquecento anni si conosceva e utilizzava il rame, a volte in lega con l’arsenico. Nelle fasi più arcaiche dell’antica età del Bronzo (2250 – 1900 a. C.), soprattutto nell’Europa centrale e nell’Italia settentrionale, si passò all’uso del rame ottenuto per smelting di minerali tipo Fahlerz, la cui riduzione consentiva di produrre un rame con piccole percentuali di antimonio, arsenico, argento e nichel, che sommandosi davano l’effetto di una lega e quindi una maggiore durezza. Ad esempio, l’ascia a margini rialzati scoperta nella palafitta più antica del Lavagnone, la stessa in cui è venuto alla luce l’aratro, è stata fabbricata con questo tipo di rame.
Verso il 1900 a. C. si osserva la comparsa e poi la rapida diffusione della lega di rame e stagno in gran parte dell’Europa. Il bronzo era già noto da molto tempo nel Vicino Oriente ma la sua produzione era sempre stata piuttosto limitata e aveva coesistito con l’uso del rame puro e della lega di rame e arsenico. A partire dagli inizi del II millennio a. C. anche nel Vicino Oriente, così come nell’Egeo e in Grecia, la diffusione della lega di rame e stagno si generalizza e soppianta le precedenti forme di metallurgia.
A cosa sia dovuto questo fenomeno non sappiamo bene, specialmente perché rimane un problema irrisolto la precisa provenienza dello stagno durante il II millennio a. C. Lo stagno, infatti, è un metallo particolarmente raro. Fino a tutto il XVIII sec. a. C. lo stagno utilizzato nelle civiltà del Vicino Oriente arrivava da est, probabilmente dall’Afghanistan, lo stesso paese da cui proveniva il lapislazzuli. Durante il I millennio a. C., cioè nell’età del Ferro, così come poi anche in età romana, lo stagno proveniva dalle regioni atlantiche (Cornovaglia, Bretagna, Galizia), come è attestato sia da fonti antiche sia dalla documentazione archeologica.
Secondo una vecchia tesi, la scoperta della lega rame-stagno in Europa è avvenuta nella regione dell’Erzgebirge, dove ci sono depositi di stannite e cassiterite. Mancano, tuttavia, prove archeologiche del loro sfruttamento in età preistorica.
Al contrario dello stagno il rame era ampiamente diffuso e importanti giacimenti si trovavano in Irlanda, in Inghilterra, nella penisola iberica, in Linguadoca, in Toscana, nella Slovacchia, in Transilvania, nei Balcani. Per molte di queste regioni si hanno prove archeologiche dello sfruttamento avvenuto nell’età del Bronzo o del Ferro, ad es. per le miniere di calcopirite di Cabrières presso Montpellier, di Mount Gabriel in Irlanda, delle Colline Metallifere in Toscana.
Importanti erano sicuramente i giacimenti di rame dell’Erzgebirge in Sassonia, ma le miniere dell’età del Bronzo meglio conosciute sono quelle delle Alpi Orientali.
Nella zona di Mühlbach Bischofshofen l’ampia documentazione archeologica della miniera del Mitterberg ha permesso di ricostruire le tecniche estrattive, i processi del trattamento del minerale per ridurre il rame e perfino di effettuare stime sulla quantità di rame prodotto in un anno (ca. 20 tonnellate), il numero dei lavoratori impiegati (180) e le dimensioni del disboscamento operato per alimentare le fornaci (8 ettari all’anno).
Al Mitterberg le gallerie venivano scavate in lieve pendenza fino a raggiungere una lunghezza massima di 160 m.
Per sfruttare le vene di pirite di rame si utilizzava il metodo del fuoco, che facilitava la disgregazione della roccia. Per favorire la ventilazione e la fuoriuscita del fumo, oltre che per raccogliere l’acqua sul fondo, venivano scavate, partendo da un primo pozzo, due gallerie che si congiungevano verso il fondo e la galleria inferiore veniva provvista di un’armatura di legno.
Numerose località con concentrazioni di scorie di separazione di materiale e resti di fornaci per la riduzione del metallo sono note nel Trentino e nell’Alto Adige, ad es. sull’altopiano del Lavarone e di Luserna, al passo Redebus, a Kurtatsch. Quasi certamente da qui proveniva il rame utilizzato dagli abitati palafitticoli del Garda e da quelli terramaricoli della pianura Padana.

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