venerdì 16 dicembre 2011

IL MESOLITICO ED IL NEOLITICO

GLI UTENSILI PREISTORICI IN PIETRA SCHEGGIATA



I più antichi gesti tecnici.

Per la preistoria più antica quando si viveva esclusivamente di caccia e raccolta (Paleolitico e Mesolitico), la documentazione archeologica è costituita soltanto da strumenti litici, fabbricati scheggiando e ritoccando determinate pietre. In realtà si utilizzava largamente anche il legno e a partire dal Paleolitico Superiore l'osso e il corno, ma la conservazione dei manufatti in materiale organico deperibile è estremamente rara, poiché richiede condizioni anaerobiche che in genere si presentano solo nelle torbiere.
Per fabbricare strumenti e utensili si sceglievano pietre che hanno la proprietà di sfaldarsi facilmente producendo spigoli taglienti, come ad es. la selce, il quarzo, il diaspro, l'ossidiana, il cristallo di rocca, e, in mancanza di questi, anche materiali meno adatti come ciottoli di lava, calcare o travertino. Il più importante di questi materiali è la selce, ampiamente diffusa in Europa e reperibile sotto forma di noduli o masselli in alcune formazioni geologiche e in depositi alluvionali o sotto forma di ciottoli nelle morene e nel greto dei fiumi. La selce è una roccia silicea di origine sedimentaria, prodotta dall'aggruppamento di resti silicizzati organogenici, come ad es. gli scheletri dei radiolari, ed è caratteristica delle formazioni calcaree giurassiche e cretaciche, mentre analoghe rocce silicee di formazioni geologiche differenti prendono il nome di "chert".
I processi di fabbricazione degli strumenti di pietra scheggiata mostrano una chiara evoluzione tecnologica nel corso del tempo, ma anche una grande unità e continuità attraverso il concatenamento e la filiazione delle varie tecniche. Le innovazioni aggiunsero operazioni tecniche nuove senza che quelle antiche fossero abbandonate.
La nascita dell'utensile si verifica tra 2,5 e 2 milioni di anni fa nell'Africa orientale ad opera dell'Homo habilis. Un ciottolo intenzionalmente scheggiato in modo da ottenere un margine tagliente costituisce il primo strumento artificiale, fabbricato da un primate bipede che classifichiamo proprio per questo fatto nel genere Homo e che si colloca sulla diretta linea ancestrale della nostra specie. Le più antiche industrie litiche, l'Olduvaiano e l'Acheuleano, hanno avuto una durata immensa, all'incirca un milione di anni ciascuna. L'Acheuleano, il cui autore è l'Homo erectus, si è diffuso in Europa a partire da circa 600-500 mila anni fa. Il gesto tecnico di queste più antiche industrie è quello della percussione diretta: un ciottolo o un nucleo vengono colpiti con un percussore di roccia dura in modo da staccare alcune schegge e creare un bordo tagliente corto e irregolare.
L'utilizzazione dell'impronta lasciata dallo stacco delle schegge come nuovo piano di percussione aprì la via alla fabbricazione di forme più complesse, con una sgrossatura più o meno completa di un ciottolo o di un nucleo in modo da ottenere un bifacciale di forma ovale o a mandorla. Alla sgrossatura per percussione diretta si aggiunse in seguito il ritocco con percussore tenero di legno duro, di osso o di corno, che consentiva di regolarizzare e affilare i bordi taglienti dei bifacciali, o di preparare un nucleo per staccare schegge di forma predeterminata (tecnica levalloisiana).
Questi progressi furono realizzati probabilmente da forme avanzate di Homo erectus o da forme arcaiche di Homo sapiens.

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